Gay & Bisex
Cinema a luci rosse marocchino grande dotazione
di ANDROMEDA1965
05.04.2023 |
1.226 |
1
"Le nostre lingue si intrecciarono in un turbinio di sensazioni ormai il suo essere etero aveva ceduto al mondo bisex, mi sedetti sopra le sue ginocchia e..."
Un saluto a voi tutti, riprendo dai precedenti RACCONTI (1 – 14)Vi vorrei far partecipe di alcune esperienze che ho vissuto nei cinema a luci rosse negli anni di gioventù ed in giro per l’Italia. Iniziamo con gli anni 90 ed i primi del nuovo millennio, la mia età anagrafica agli antipodi spazzava tra i 25 ed i 37 anni, risiedevo in una grossa città del sud dove abitavo e lavoravo. Un giorno rientrando a casa e bloccato nel traffico sopra un cavalcavia, notai sotto lo stesso l’insegna di un cinema a luci rosse, la cosa mi lasciò molto stupito ed immediatamente decisi di voler approfondire la conoscenza del luogo. Chiamai casa avvisando che avrei fatto tardi a lavoro così da non aver avuto alcun impedimento, parcheggiai l’auto sotto al cavalcavia ed entrai molto velocemente per non essere visto dai conducenti delle macchine ancora bloccate nel traffico. Pagato il biglietto mi introdussi nella sala dove regnava un buio pesto, l’ingresso era proprio di fianco lo schermo mentre il locale molto piccolo si estendeva in lunghezza come un rettangolo dove nella parte opposta si notava un piccolo andito illuminato con il bagno e la porta che conduceva alla sala di proiezione. Mi portai nella parte opposta della sala ed abituati gli occhi a quella penombra iniziai a scrutare i pochi spettatori presenti, vidi un tizio che si segava, due poco distanti che parlottavano ed altri tre sparsi che si gustavano il film. Rimasi alquanto deluso per il poco movimento, mi accomodai su una poltroncina all’ultima fila in modo da poter controllare la situazione, finalmente iniziò ad arrivare un po’ di gente ed alcuni di questi si posizionarono in piedi ed appoggiati alla parte dietro le mie spalle. Con la coda dell’occhio scrutavo i loro movimenti predatori ed inconfondibili, mi colpì un anziano sulla settantina, persona tarchiata e con pancetta, aveva la patta dei pantaloni aperta e seppur nella penombra si intravedeva che si menava un cazzo di normale lunghezza ma bello ciccione e grosso di diametro. Notò che lo osservavo ed aumentò il ritmo del maneggio facendomi sentire i suoi soffusi gemiti di piacere nonché lo scricchiolio della pelle umida che scorreva sul glande, poi sparì nel piccolo andito. Alzatomi alla sua ricerca notai la porta del bagnetto socchiusa, mi avvicinai e dalla fessura vidi l’uomo farmi cenno di entrare, senza esitare ci trovammo nell’angusto e squallido cesso. Sedendomi su quella lurida tazza abbassai i pantaloni dell’arzillo vecchietto, aveva il cazzo in tiro con le vene che lo circondavano molto gonfie e le palle pronte ad esplodere. Adoravo il suo grosso glande paonazzo che secernava liquido di pre-eiaculazione a volontà, leccai avidamente ogni goccia presente, poi la cappella ruotando la lingua ed avvolgendola, fino a scendere per tutta l’asta nerboruta ed a succhiare i grossi testicoli. L’uomo gemeva e si dimenava per il piacere che provava fino a ficcarmelo in gola di prepotenza, gestiva il ritmo con affondi profondi e poderosi mentre io mi divertivo con la lingua a bagnarlo leccandogli il frenulo. Purtroppo era molto eccitato ed i suoi affondi divennero sempre più violenti fino a portarlo a sborrarmi in gola, quasi affogavo nel suo sperma, ne fece tantissima e con lunghi fiotti densi che finirono per colarmi fuori dalle labbra. Per fortuna il suo cazzo era pulito e profumato permettendomi di leccare ed ingoiare ogni traccia della sua eiaculazione, tocco finale fu il fazzolettino per asciugare eventuali residui rimasti. Come inizio non era male, uscendo dal bagnetto vidi gente allontanarsi dalla porta, sicuramente qualcuno a nostra insaputa si era goduto lo spettacolo, pertanto ritornai ad occupare il solito posto a sedere. Gli spettatori erano aumentati e molti di questi gironzolavano per la sala in cerca di prede o giocatori che dir si voglia. Quasi alla fine del primo tempo della proiezione che ovviamente quasi nessuno seguiva, intravidi una sagoma scura spostarsi tra le file e sedersi a un lato delle stesse, non riuscendo a capire chi fosse mi spostai in posizione più favorevole per meglio indagare. Sicuramente era un uomo di colore, data la scurezza della sua pelle ma a causa del buio della sala non riuscivo a definirne età e dimensioni, mi sedetti a distanza di un posto da lui ed iniziai a guardarlo meglio, ovviamente notando il mio insistente guardare e sapendo entrambi cosa cercavamo in quel luogo, mi chiese se volevo giocare con lui nel solito bagnetto. Accettai immediatamente e di buon grado lo seguii nell’andito, dove finalmente grazie alla luce riuscii a vederlo meglio, era un uomo sulla cinquantina, pelle scurissima, viso rugoso, molto alto e con fisico asciutto. Entrammo nel piccolo cesso e come in precedenza mi sedetti sulla tazza mentre lui in piedi si sbottonava la patta dei jeans, tirò fuori uno splendido cazzo lungo oltre i venti centimetri ma non grosso di circonferenza. Il glande e le palle erano dimensionate e proporzionali alla sua asta ma la cosa più interessante era il suo cazzo totalmente liscio, senza vene o nervature sembrava proprio come una banana, mi piacque tantissimo quella visione ed iniziai a massaggiarlo delicatamente. Era un uomo molto duro ed autoritario e con tono quasi arrogante mi disse di leccarlo, l’odore ed il sapore non era dei migliori, gli chiesi la cortesia di lavarlo nel lavandino adiacente ma lui si oppose e di prepotenza mi entrò in bocca e bloccandomi la testa tra le sue manone incominciò a scoparla. Spingeva violentemente e profondamente, non riuscivo a respirare e più volte provai conati di vomito, lui eccitato dalla padronanza mi schiaffeggiava il volto con quella nerchia ormai totalmente eretta, per poi rimetterla in gola oltre le tonsille. Il cazzo era grondante della mia saliva, si può dire che l’avevo lavato con la mia lingua, mi fece alzare e sbottonandomi i pantaloni me li calò violentemente con annesse mutande, girandomi di spalle gli offrii il mio lato B. Appoggiandomi con le mani alla tazza del water gli offrivo una posizione molto favorevole a pecorina, dopo avermi dato qualche schiaffetto sulle natiche ci sputò diverse volte sul solco e con un dito iniziò a spalmare la sua saliva sul mio orifizio. Poi sentii penetrarmi un dito che ben presto divennero due, ormai l’uomo nero era eccitatissimo e non resisteva più alla voglia di incularmi, avvicinò il suo turgido glande al mio buchetto e ci sputò copiosamente un altro paio di volte. Gli chiesi di fermarsi e di indossare un preservativo, lui fece finta di non capire, gli ribadii il concetto che senza protezione specie con uno come lui non avrei scopato, per tutta risposta mi bloccò i fianchi tra le sue manone e con un possente colpo di reni si fece immediatamente strada nelle mie viscere. Emisi un urlo di dolore seguito da lamenti a causa sia della scarsa preparazione alla penetrazione che delle sue comunque consistenti dimensioni, lui imperterrito ed ulteriormente eccitato dalla situazione affondava sempre di più l’asta nel mio culo, poi con lentezza usciva quasi tutto per riaffondare fino alle palle. Dopo qualche minuto di lenti affondi lo tirò quasi del tutto fuori e per l’ennesima volta ci sputò sopra un paio di volte per poi riprendere l’inculata, questa volta aumentando il ritmo e cercando di arrivare sempre più in profondità. Nel piccolo locale si respirava un aria strana, fatta di secrezioni e di sesso, era un odore inebriante, con, in aggiunta, il suono delle sue palle che sbattevano violentemente sulle mie chiappe, sentivo in sottofondo l’audio del film con donne sfondate che godevano e di qualche guardone che ci spiava dalla fessura della porta appena socchiusa. Ormai allo stremo delle sue capacità di resistenza il negrone era pronto a godere, finalmente e per la prima volta umanamente mi chiese se poteva venirmi in bocca, io gli risposi con un secco NO, non avrei mai potuto prendere tutta quella schifezza e sporcizia tra le mie labbra. Con la paura già avuta in precedenza dei suoi atti dominatori e violenti, assecondai i suoi affondi muovendo il mio culo e favorendo lo scorrere del suo cazzo dentro di me fino a sfiancarlo iniziando a sentire i suoi gemiti e grugniti. Bloccò il mio culo tra le mani e con l’ultimo violento affondo mi scaricò una fontana di sborra nell’intestino, sentivo i suoi lunghi getti riempirmi abbondantemente le viscere, fino a quando ormai esausto si tirò fuori con la proboscide ancora gocciolante di sperma. Si tirò su velocemente i jeans e salutandomi con un “arrivederci a presto brutta puttana” uscì dal bagnetto, io rimasi ancora qualche minuto per riprendermi, avevo il culo in fiamme anche se parzialmente raffreddato dalla sua copiosa eiaculazione. Si affacciò dalla porta un ragazzetto appena maggiorenne che tra le mani aveva già bello pronto un cazzetto sui 15 centimetri, sottile e molto ricurvo su se stesso, mi disse che si era goduto il precedente spettacolo chiedendomi se potesse usufruire anche lui del mio culo ancora nudo e disponibile. Ben aperto dalla precedente scopata e quasi come una macchina del sesso mi resi disponibile alla sua proposta con unica richiesta di essere veloce, data ormai l’ora tarda, ripresi la posizione a 90 gradi e gli offrii il lato B. Entrò senza alcun problema ma la sensazione di sentire quel cazzo ricurvo nello sfintere era molto gradevole, i suoi affondi erano delicati e profondi per quello che le dimensioni gli consentivano. Il suono delle palle che sbattevano sulle mie natiche e del suo cazzo che scivolava in quel lago di sperma era fantastico, fino alla sua veloce sborrata, rimanendo fermo tutto dentro e per un paio di minuti, fino a quando non terminarono gli ultimi fiotti di sborra. Si sfilò e con un fazzolettino si ripulì il cazzo, notai che era alquanto sporco dei miei residui fecali, della sborra del negrone, di alcune tracce di sangue dovute al precedente sfondamento di culo e dei resti della sua goduta. Tirai su i miei pantaloni ed abbandonai il cinema, ero soddisfatto della bellissima esperienza vissuta e di sicuro non l’ultima. Arrivato a casa fui costretto a farmi un clistere per disinfettare internamente le mie viscere, poi la sera mia moglie volle fare sesso e mentre scopavamo pensavo ai cazzi che mi ero goduto il pomeriggio, avrei voluto sfondargli il culo, ma lei molto puritana no culo e no bocca, quindi rimanevo con le mie voglie da appagare ma represse. Sapevo bene che il sabato e la domenica i cinema a luci rosse erano stracolmi di spettatori, ma con gli impegni familiari mi era impossibile essere libero per poterci andare, comunque il venerdì successivo dicendo la solita balla degli impegni lavorativi mi recai, di pomeriggio allo stesso cinema, entrando all’inizio del primo spettacolo. Con me entrarono altre cinque persone, riconobbi dalla sua fisionomia e dal modo in cui parlava mentre acquistava il biglietto, uno spettatore che sicuramente proveniva dal Marocco, era sulla quarantina ben portati, statura media e con fisico alquanto muscoloso, con molta spavalderia lo salutai e lui ricambiò. Mi sedetti ad un posto di distanza dal suo ed iniziammo a chiacchierare nell’attesa che si spegnessero le luci ed iniziasse la programmazione, mi raccontò che appunto veniva dal Marocco ed era in Italia da 5 anni, sposato con una sua connazionale ed aveva 2 figli piccolissimi, inoltre lavorava come carpentiere in una ditta locale che lo trattava molto male quasi schiavizzato. Partì il film con le prime immagini di scopate e lui, ormai molto loquace, mi narrò che aveva tante voglie e fantasie irrealizzabili a causa della moglie che non veniva incontro alle sue necessità sessuali, pertanto era la prima volta che andava in un cinema a luci rosse dove fantasticando si poteva masturbare e godere, appagando i suoi istinti repressi. Mentre parlava iniziava delicatamente a toccarsi ed in modo quasi impercettibile la patta dei pantaloni, gli spiegai come funzionava in quel posto, che molta gente andava lì non per vedere la proiezione ma in cerca di sesso. Ormai eravamo in sintonia, mi chiese se anche io ero lì per la stessa cosa ma si rispose da solo capendo la mia conoscenza del luogo, la sua mano adesso più vistosamente si toccava l’uccello e vedendo sul grande schermo un pompino magistrale mi disse che quella era una delle sue prime fantasie. Gli chiesi se aveva mai avuto rapporti bisex rispondendomi di no, anzi solo etero e negli ultimi anni esclusivamente con la consorte, che ad ogni scopata fatta bene nasceva un figlio, infatti adesso era in attesa del terzo e non so se per tradizione o per volontà della moglie, sino al parto lui doveva stare al suo posto senza sesso. Mi immaginavo quanta voglia avesse di scopare ma più che altro quanta sborra poteva avere in corpo, prendendo coraggio allungai una mano sulla sua patta, sentendo attraverso la stoffa dei pantaloni una sberla gigantesca ma lui immediatamente si ritrasse irrigidendosi sulla poltroncina. Non era abituato ad un tocco maschile e poi in presenza di altre persone, tolsi la mano e gli chiesi scusa, lui mi disse subito che il tocco lo aveva turbato ma eccitato e se volevo potevo toccarlo ancora. Lo sentii crescere tra le mie mani e gli chiesi di farmelo vedere, tirando giù la cerniera uscì di scatto un gigantesco ammasso di carne, era bellissimo ma non potevo godermelo in quel bagnetto squallido ed alla presenza di tanti fastidiosi guardoni. Gli chiesi se voleva andare via con me per proseguire la conoscenza in un posto più tranquillo, accettò ed uscimmo in fretta lasciando tutti i guardoni a bocca asciutta, pensò di andare a fare car sex in zone lontane da occhi indiscreti, ma risposi che appunto tra guardoni e controlli delle forze dell’ordine non avevamo molte alternative a disposizione. Proposi di andare in un B&B che conoscevo in modo di essere nella totale tranquillità e privacy, lui accettò dicendomi che però non poteva contribuire economicamente alla spesa, gli risposi che ci avrei pensato io e che nel posto prescelto non chiedevano alcun documento per camere date a ore. Durante il tragitto mi confessò di avere timore della sua reazione d’avanti ad un altro uomo nudo, magari non sarebbe riuscito ad avere una erezione visto che i suoi rapporti erano sempre stati esclusivamente etero, allora tentai di venirgli incontro, strada facendo ci fermammo in un negozio molto grande cinese, girando tra gli scaffali e con molto divertimento, guardammo della lingerie sexy femminile, alcune cose gli piacquero particolarmente, un perizoma bianco, dei collant a rete e poi andò in tilt alla vista di scarpe alte con tacco a spillo di vernice nera, tra gli scaffali trovammo anche una parrucca bionda e prendemmo due confezioni di olio tipo Johnson. Uscimmo dal negozio come due bambini felici per i giocattoli comprati ed eccitati per il loro utilizzo, finalmente arrivammo al B&B, la proprietaria una tardona che ogni tanto non disdegnava farsi qualcuno di colore, ci accolse dicendoci che eravamo gli unici presenti nella struttura e pertanto, immaginando il perché eravamo lì, potevamo fare tutto il casino che volevamo. Entrati in camera andammo a turno sotto la doccia, il primo fui io e poi lui, quando entrò in camera lo vidi finalmente tutto nudo, il suo fisico tonico e muscoloso era dovuto al lavoro di carpentiere, le sue braccia possenti come i suoi pettorali gonfi ed anche villosi. Ma la cosa che più mi interessava e non mi deluse fu il suo cazzo, gigantesco, intorno ai 25 centimetri di lunghezza e con una circonferenza paragonabile ad una bomboletta di schiuma da barba (o lacca per il gentil sesso che legge), nervature e venature molto pronunciate per tutta la sua estensione, un glande ancora più grosso del diametro e due testicoli identici a palle da tennis leggermente pelose. Purtroppo era moscio e penzolone a dimostrazione del suo imbarazzo nel rapporto con un altro uomo, si scusò per gli effetti indesiderati che gli creava quella situazione totalmente nuova per lui, allora quasi per gioco, tenuto conto che non avevo mai indossato, e mai avrei pensato di indossare, della lingerie femminile, iniziammo la mia vestizione. Fu una sensazione molto gradevole e divertente, iniziammo con il perizoma che si ficcò all’interno delle mie chiappe e nella parte anteriore non riusciva a contenermi il cazzo di normali dimensioni ma ormai bello che eccitato, poi fu il turno delle calze che mi crearono non pochi problemi per indossarle. Lui si divertiva un mondo ed ogni tanto mi diceva qualche parola incomprensibile nella sua lingua, poi calzai le scarpe aperte ma con tacco vertiginoso e li iniziarono i problemi, praticamente ero impossibilitato a camminare, non capisco come ci riescano così facilmente le donne, ed infine giunse la richiesta di mettere la lunga parrucca bionda (per me molto ridicola in quanto economica e di bassa fattura). Lo vidi eccitato, iniziava a toccarmi dappertutto ed io ricambiavo, si stese sul letto ed io affianco a lui e mentre con una mano gli strizzavo i capezzoli, con l’altra gli toccavo il cazzo ormai eretto come un trave in cemento iniziai a baciarlo appassionatamente. Le nostre lingue si intrecciarono in un turbinio di sensazioni ormai il suo essere etero aveva ceduto al mondo bisex, mi sedetti sopra le sue ginocchia e versandomi abbondante olio sulle mani iniziai a massaggiare le sue spalle, i pettorali belli gonfi, i fianchi, la sua pancia ed il suo pube. Mi divertivo a spalmare olio sull’interno cosce per poi risalire fino al suo pube languendo testicoli e pene, dopo qualche minuto di trattamento, molto gradito dal mio uomo, finalmente toccai il suo signor cazzo. Mi unsi ulteriormente le mani ed iniziai a massaggiarlo per tutta la sua estensione per poi giocare con le dita sul suo turgido glande, i suoi mugolii di piacere non si fecero attendere. Avevo a disposizione due anelli elastici che con molta difficoltà, a causa del grosso fallo, riuscii ad inserirne uno alla base della sua asta e un altro che stringeva i grossi coglioni, gli piacque molto questa nuova sensazione che fece aumentare di volume il già possente ammasso di carne con le nervature e venature che ormai disegnavano tutta la sua circonferenza. Lo strinsi avidamente tra le mie mani ed iniziai una lenta masturbazione, mi aiutava nei movimenti spingendo il suo bacino verso l’alto poi mi supplicò di prenderlo in bocca, fu così che con leggeri tocchi di lingua gli baciai il glande, poi scesi alla base della cappella per finire sul frenulo, la sua eccitazione cresceva a vista d’occhio. Non resistevo più e dopo una veloce leccata ai coglioni, lo presi tutto avidamente in gola, mentre mi muovevo su e giù, con la lingua gli leccavo ed inumidivo il cazzone che lui con movimenti più pronunciati del bacino cercava di spingere sempre più profondamente nella mia gola. Gli applicai una specie di tecnica di cum control (coito controllato), alternavo il pompino a momenti di pausa e poi riprendevo con la masturbazione, ogni volta che lo portavo al culmine dell’orgasmo mi fermavo e cambiavo strategia. Lui soffriva, avrebbe voluto già godere, ma io volevo svuotare tutto il suo nettare fino all’ultima goccia, ogni tanto gli davo qualche leggero colpetto ai testicoli ed alla cappella per aumentargli gli stimoli e fargli provare ulteriori nuove sensazioni. Mi supplicò di riprenderlo in bocca che voleva finalmente godere, lo ingoiai tutto aumentando il ritmo dei miei movimenti assecondati dai suoi possenti colpi di bacino, fino a quando mi blocco la testa e dandomi gli ultimi colpi, seguiti da un urlo, mi venne in gola. Gemeva e schizzava, ne fece litri, quasi annegavo nel suo squisito seme, non riuscii ad ingoiarla tutta in quanto era molta, sicuramente erano mesi che non sborrava, gli ultimi schizzi me li spalmò sul viso. Il suo cazzo era granitico e non accennava a dar segni di ritirata, ormai aveva sfatato il tabù del suo convinto essere solo etero, preso dalla foga dell’eccitazione iniziò a darmi della puttana e troia ed a diventare un duro padrone, ci scambiammo di posizione, facendomi sdraiare supino sul letto con le gambe divaricate verso l’alto, adorava la mia lingerie e le scarpe con tacco alto. Mi tolse le scarpe baciandomi i piedi per poi salire fino all’interno cosce e tirandomi in alto i coglioni mi leccò il culo da sopra le calze, poi con molta foga mi strappò le calze all’altezza del mio buchetto riprendendomi a leccare. Riusciva ad infilare la punta della lingua al suo interno, era una sensazione sublime, poi si oliò per bene le mani ed iniziò a ficcarci un dito ravanando per benino, con l’altra mano unta si masturbava ed oliava il cazzo sempre più gonfio anche grazie alla presenza dei due anelli elastici, poi inserì due dita continuando con i suoi turpiloqui. Non resisteva più e mi disse che la sua schiava puttana era pronta per essere rotta, gli chiesi la massima delicatezza vista la sua dotazione, ma lui non ne volle proprio sapere, mi piazzò la sua grossa cappella paonazza davanti al pertugio e dopo vari tentativi riuscì a penetrarmi con tantissime urla di dolore. Rimase immobile con il glande dentro il mio culo, ormai rotto, continuando ad oliare il cazzo ed il solco delle natiche, io lo pregavo di smettere o fare piano, avevo le lacrime agli occhi, ma lui non mollava la presa avendo ormai uno schiavo sottomesso a sua completa disposizione. Tentò i primi ed inutili affondi sempre seguiti dalle mie strilla ma ormai il controllo era perso, citò il nome di sua moglie e disse questo è quello che da una vita vorrei farti, seguito da una energica spinta di reni mi penetrò violentemente. Credo che riuscì ad entrare forse solo con la metà del suo arnese che era già una cosa esagerata, continuando a versare olio cercava di spingere più a fondo, ma l’impresa era ardua allora decise di scoparmi con solo la parte che era entrata. Tenendomi il bacino stretto tra le sue manone pompava decisamente mentre io appoggiando le gambe sulle sue spalle assecondavo i movimenti, con una mano continuavo a versare gocce d’olio sulla sua asta per favorirne l’ingresso ed alleviare la mia sofferenza. Finalmente i movimenti erano più fluidi e più piacevoli, diciamo che il mio culo si era abituato al pezzo di carne che avevo dentro, ma lui non era sicuramente soddisfatto, preso dalla goduria, accerchiai la sua schiena tra le mie gambe, ormai era mio ostaggio, favorendo e godendomi la cavalcata, la stanza era piena di gemiti, gridolini e si respirava un aria di sesso. La sua eccitazione pensai fosse al culmine e versai altro olio per favorirne l’orgasmo, lui interruppe l’azione e sfilandosi da me con un sonoro “flop” creato dalla depressione d’aria nel mio culo, si sfilò gli anelli elastici dicendomi che non servivano più. Vidi il suo mastodontico cazzo di colore rosso paonazzo e gonfissimo ma purtroppo notai anche delle vistose macchioline di sangue, segno che mi aveva proprio sfondato. Eliminati gli anelli ed affogato il glande nell’olio si ripropose al mio buchetto che lo accolse stavolta più facilmente, riprese le delicate spinte, ma la cosa era decisamente più gradevole. Poi lo sentii grugnire ed ansimare, pensai fosse finalmente giunto il momento di spegnere con la sua sborra l’incendio che covava dentro di me, allora favorii ulteriormente la sua penetrazione allargandomi con le mani le natiche. La cosa che lo eccitò ulteriormente fu quando gli cinsi i fianchi tra le mie gambe e gli dissi che era il mio uomo ed io la sua troia e che volevo sentirlo tutto mio, si fermò di scatto ed inarcò il bacino all’indietro, quasi a prendere una rincorsa poi con un possente colpo di reni mi penetrò violentemente, urlai e mi dimenai per il dolore ma ormai lui era tutto dentro di me, mi aveva sfondato, possedevo nel mio corpo 25 centimetri di grossa carne pulsante. Aveva un ritmo accelerato e molto violento, gli chiesi di fermarsi ma nulla, le mie urla di dolore si udirono per tutto l’appartamento, continuò per diversi minuti a sfondarmi il culo fino a quando affondando prepotentemente dentro di me iniziò a sborrare come un cavallo, gemeva, grugniva, si dimenava per il piacere dell’orgasmo fino a quando essendo ormai esausto si distese affianco a me appagato dal piacere provato. Io oltre a provare immenso dolore, grondavo di fluidi, mi accorsi che le candide lenzuola erano totalmente intrise di sangue e sborra, il suo cazzo ormai moscio ma sempre possente sembrava fosse uscito da un conflitto bellico. Rimanemmo abbracciati per interminabili minuti mentre le nostre lingue si intrecciavano tra loro, tornammo entrambi sotto la doccia, stavolta insieme e lui si sbilanciò a farmi una fugace e veloce sega di ringraziamento. Giunse il momento di rivestirsi e lasciare la camera, la signora ci aspettava fuori la porta e con un sorriso malizioso ci chiese chi dei due fosse stato sgozzato, gli risposi se le mie urla di dolore si fossero udite così distintamente, lei annui e comunque mi scusai per come avevamo lasciato le lenzuola luride di secrezioni, chiesi se voleva un supplemento per il casino combinato e quanto gli dovevo per la camera. Mi rispose che la cosa l’aveva molto eccitata e se il mio padrone nel tempo l’avesse scopata, la camera del B&B sarebbe diventata la nostra alcova gratuita, lui accettò immediatamente di buon grado e così andammo via senza pagare alcun ché. Lo riaccompagnai a casa, scambiandoci i numeri di cellulare e con la promessa di rivederci quanto prima e magari stavolta anche con la signora.
Segue nel prossimo racconto.
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore.
Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.